La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto una novità, per quanto concerne le spese detraibili 730/2022, in fase di dichiarazione dei redditi, in ambito veterinario. Nello specifico, si tratta dell’innalzamento del limite fissato a 500 euro, che ora invece passa a 550 euro all’anno.
Le spese che è possibile portare in detrazione sono quelle affrontate sia per visite generiche che specialistiche, nonché per l’acquisto di medicinali oppure per coprire i costi di interventi chirurgici, svolti all’interno di cliniche specializzate per animali.
Tutti possono usufruire dell‘agevolazione fiscale ma ci sono alcune particolari condizioni da rispettare.
Ecco tutte le istruzioni.
Come funzionano le spese detraibili 730/2022 per il veterinario
Le spese veterinarie rientrano nella categoria più ampia di quelle mediche, per le quali è prevista la detraibilità nella misura del 19%, in fase di presentazione del modello 730.
Come è noto però, prima di applicare la percentuale del 19%, è necessario sottrarre al totale delle spese, la cosiddetta franchigia ovvero una quota minima di 129, 11 euro, che è totalmente a carico del contribuente.
Per quanto riguarda invece le somme eccedenti, lo Stato si fa carico del 19%, offrendo dunque la possibilità di decurtare tale importo sull’imponibile Irpef, vale a dire sull’imposta dovuta (e in sostanza pagare meno tasse).
Il limite massimo detraibile è dunque fissato ora a 550 euro. Da questa somma si sottrae la franchigia, pari a 129,11 euro. Il risultato è 420,89 euro. Calcolando che la detrazione per spese mediche è al 19%, la somma che effettivamente si risparmia è di 80 euro.
Questo appena proposto è un esempio pratico, che bene illustra il funzionamento delle spese detraibili per il veterinario, così come previsto per il 730/2022, dunque per il periodo d’imposta del 2021.
Spese detraibili per il veterinario: il requisito fondamentale
Come abbiamo già anticipato, tutti coloro che sostengono spese mediche in favore di animali domestici hanno diritto a detrarre una percentuale, in dichiarazione dei redditi.
Ci sono però alcune condizioni di cui tenere conto. Innanzitutto, può detrarre le spese colui che, alla fine dei conti, procede coi pagamenti. E questo quindi, indipendentemente dal fatto che risulti essere l’effettivo proprietario dell’animale oppure no.
La seconda condizione essenziale da rispettare riguarda l’animale stesso. Infatti, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali da parte dello Stato, deve risultare che si tratta di un animale domestico. Ad esempio, può essere un gatto di compagnia oppure un cane addestrato alla pratica sportiva. Non rientrano nell’ambito dell’agevolazione invece le spese sostenute per animali di allevamento oppure da riproduzione o destinati al consumo alimentare.
Il requisito essenziale da rispettare però, per portare le spese in dichiarazione dei redditi -e consentire di giustificare quindi la detrazione fiscale- riguarda la tracciabilità dei pagamenti.
La regola generale infatti vuole che tutte le spese veterinarie risultino effettuate tramite sistemi tracciabili, come ad esempio le carte elettroniche (di debito, di credito) o anche prepagate come la Postepay, i bonifici e perfino gli assegni. È possibile pagare in contanti le spese, tenute in favore di animali domestici, soltanto se ci si trova presso strutture del Sistema Sanitario Nazionale.
In sostanza ciò avviene per tutte le spese mediche, laddove è previsto il pagamento del ticket. In questa circostanza, tutti i farmaci acquistati e le prestazioni erogate diventano spese detraibili, anche se si adopera denaro contante per eseguire il pagamento.
Quanto si può scaricare sul 730 di spese mediche?
Riepilogando, abbiamo già avuto modo specificare che è possibile far rientrare tra le spese detraibili nel 730/2022 tutte quelle effettuate in ambito medico e nella fattispecie, per ciò che riguarda il focus di questo articolo, veterinario.
Il riferimento va sia a visite di tipo generico che specialistico, ai farmci da acquistare, alle analisi da eseguire in laboratorio, così come agli eventuali interventi da eseguire in clinica, per la cura e la salute dell’animale domestico.
La quota che è possibile detrarre ammonta al 19%, al netto della franchigia fissata a 129,11 euro.
Nel modello 730 bisogna indicare comunque l’intero ammontare delle spese giustificabili e non già decurtate della franchigia.
Ma non è tutto. Infatti abbiamo già accennato alla necessità di dover utilizzare metodi di pagamento tracciabili, al fine di poter giustificare i costi sostenuti e presentarli in qualità di spese detraibili nel 730/2022.
Ma c’è un altro aspetto che è importante considerare, quando si parla di detrazione fiscale.
Il limite riconosciuto dal legislatore per sfruttare il beneficio fiscale annesso alla detrazione del 19% è pari a euro 15.493,71. Al superamento del limite, la solo quota che eccede tale limite andrà ripartita in quote annua di pari importo e per i 3 successivi.
In altri termini, per le spese mediche, e quindi anche per le veterinarie, è previsto un limite massimo oltre il quale non è possibile più detrarre le spese, perlomeno in relazione a quel determinato periodo d’imposta. Ecco allora che si ha la possibilità di ripartire la parte eccedente in quote annuali, al massimo sui tre anni successivi.
Per qualsiasi dubbi sulla corretta compilazione del modello 730, non esitare a contattarmi!