Un nuovo anno inizia e porta con sé le varie scadenze fiscali 2022 da annotare in agenda.

Si tratta di date cruciali, da monitorare, per restare in regola con il Fisco ma non solo.

Rimanere in linea con pagamenti e versamenti significa anche avere sempre la porta aperta verso nuovi bonus, agevolazioni, sgravi fiscali e opportunità di finanziamento.

Ecco una panoramica dei vari appuntamenti che ricorreranno nel corso dei prossimi mesi. Un promemoria utile anche nel momento in cui ci si ritrova a fare il punto della situazione con il proprio commercialista di fiducia.

Scadenze fiscali 2022: cosa sono

Tutti i cittadini tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi devono pagare le tasse. Si tratta di un obbligo a cui persone fisiche, liberi professionisti e aziende sono tenuti ad adempiere.

Il sistema tributario vigente in Italia prevede una serie di acconti e saldi su quanto dovuto, da versare entro date fissate a monte sul calendario delle tasse. Si tratta per l’appunto, delle cosiddette scadenze fiscali.

I soggetti tenuti a corrispondere le diverse tasse previste in Italia sono diversi. Ad esempio, partite iva, S.r.l, S.p.A, Regime forfettario, ditte individuali, aziende, pensionati o artigiani.

Riportiamo nel dettaglio quali sono le principali scadenze fiscali 2022 da non mancare, nel corso dell’anno.

L’elenco, appare ovvio, non è da considerarsi esaustivo. Infatti sono numerosi gli adempimenti, sia dal punto di vista fiscale che tributario, a cui i contribuenti sono tenuti nei confronti del Fisco.

Più l’attività imprenditoriale è strutturata e di ampia portata e maggiori sono gli obblighi e le scadenze fiscali a cui prestare attenzione.

Per tale motivo, la figura di un esperto del settore è essenziale per mantenere uno sguardo d’insieme sulle finanze aziendali. Un commercialista di fiducia è in grado di monitorare le scadenze, tenere il tempo dei pagamenti con il proprio cliente e non solo.

A fare la differenza è proprio il controllo del debito aziendale nei confronti dello Stato, cercando di compensare il più possibile l’esborso tramite forma di credito e richieste di finanziamenti agevolati.

Quali sono le scadenze fiscali 2022

È importante mettere in evidenza innanzitutto quali sono le novità riguardanti le scadenze fiscali 2022.

Per quanto riguarda le cartelle notificate entro il 31 dicembre 2021, si ha tempo fino a 180 giorni (e non più 60) per regolarizzare la propria posizione. Chi è tenuto al pagamento dell’Irap inoltre ha tempo fino al 31 gennaio per il versamento, usufruendo quindi della proroga dal 30 novembre scorso.

Le scadenze fiscali 2022 principali riguardano Ires, Irap, Irpef, Iva, certificazione Unica.

Quest’ultima, riservata ai lavoratori dipendenti o assimilati e i redditi da lavoro autonomo, è da prevedere entro il 16 marzo 2022 (certificazione unica).

È possibile versare gli acconti Ires, Irap, Irpef anche in due rate, se l’importo è superiore a 103 euro. In tal caso, la prima rata va corrisposta entro il 30 giugno 2022 e la seconda entro il 30 novembre 2022.

Per quanto concerne invece il pagamento del saldo Iva, a debito per il 2021, è da versare entro il 16 marzo 2022. È possibile anche rateizzare tale importo, prevedendo l’ultima rata entro e non oltre novembre 2022.

Ricordiamo il versamento dell’Imu, dovuto due volte all’anno, nella fattispecie in acconto al 16 giugno e in saldo al 16 dicembre.

Per maggiori dettagli, si rimanda al calendario scadenze fiscali 2022, riguardante privati cittadini e aziende, nonché in generale tutti i titolari di partita Iva.

Principali tasse da pagare in Italia

Il sistema fiscale italiano prevede il pagamento di due tipologie di tasse differenti, che è possibile distinguere in dirette e indirette.

Entrambe le tipologie si versano allo Stato ma le prime in maniera diretta (come l’imposta sul reddito ovvero Irpef) mentre le altre in maniera indiretta, ad esempio in base ai prodotti che si consumano (è il caso dell’Iva).

Come già evidenziato, le principali sono Irpef, Irap, Ires e Iva, a cui è doveroso aggiungere anche Imu e bollo e Rc auto.

Irap ovvero l’Imposta regionale sulle attività produttive, che sono le aziende a corrispondere in base a quanto fatturano nel corso dell’anno e non del loro utile. Il pagamento dell’Irap a oggi costituisce circa il 30% del gettito necessario per il servizio sanitario nazionale.

Ires è l’Imposta sul reddito delle società di capitali e sugli enti ovvero ex imposta sul reddito delle persone giuridiche.

Irpef nota a tutti coloro che lavorano, in quanto si tratta del più importante onere fiscale e si calcola in base al reddito che ciascuno produce.

Imu è invece un’imposta che bisogna versare al Fisco, relativamente al numero e la tipologia di immobili che si posseggono. A oggi, l’Imu non si paga sulla prima casa, purché però non rientri nella categoria catastale del lusso.

Infine, per quanto concerne il bollo e la RC auto, si tratta di due tasse relative ai veicoli di trasporto. Rispettivamente, la prima è dovuta relativamente al possesso del mezzo, l’altra invece per garantire la copertura assicurativa obbligatoria.

In caso di dubbi e necessità di ulteriori informazioni, non esitare a richiedere una consulenza!

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