La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto delle rilevanti novità, per quanto concerne le detrazioni Irpef. A partire dal 1°gennaio scorso, ci sono nuove aliquote Irpef e le nuove detrazioni fiscali in atto hanno l’obiettivo di abbassare la pressione fiscale su quelle che sono le fasce di popolazione dal reddito più basso.
In particolar modo, il Governo si è concentrato sulle detrazioni fiscali per quanto concerne il reddito proveniente da lavoro dipendente o assimilato. Novità in vista anche per le detrazioni dei redditi da pensione così come per quelli da lavoro autonomo.
In questo articolo, facciamo chiarezza per ciò che concerne le nuove aliquote Irpef 2022, il passaggio da cinque a quattro scaglioni, le nuove detrazioni fiscali e il cosiddetto bonus Irpef.
Quali sono le aliquote Irpef: novità 2022
Irpef sta per imposta sul reddito delle persone fisiche. Si tratta di un’imposta che è diretta, personale, progressiva e generale.
In parole semplici, questo significa che tutti coloro che lavorando generano reddito in Italia, sono tenuti a versare una percentuale di tasse sull’importo che li riguarda. Questa percentuale, che è per l’appunto l’aliquota, è progressiva quindi cresce all’aumentare del reddito.
Fino allo scorso anno, le aliquote Irpef erano cinque mentre, a partire dal 2022, sono quattro.
Ecco quali sono le nuove aliquote Irpef per il 2022:
- fino a 15 mila euro di reddito: 23%
- 15.000,01 a 28 mila euro: 25%
- 28.000,01 a 50 mila euro: 35%
- da 50.000,01 euro in poi: 43%
La Circolare delle Entrate n 4 del 18 febbraio 2022 fa il punto su tutte le ultime novità, spiegando cosa cambia con l’IRPEF 2022 grazie anche alla simulazione del calcolo.
Chi guadagna dalle nuove aliquote Irpef?
È stato calcolato che il lavoratore con contratto di lavoro dipendente, con reddito annuo nel limite massimo di 30 mila euro all’anno, appartiene senza dubbio alla categoria di coloro che maggiormente possono avvantaggiarsi da tale riforma.
Sono dunque i ceti medi a trarre maggior beneficio dal taglio delle aliquote Irpef.
Nuove detrazioni fiscali per categorie di reddito
Restano invariate le detrazioni fiscali, dal punto di vista strutturale, in quanto spettano a tutti, a seconda della tipologia di lavoro che si svolge. Si riferiscono dunque al lavoro di tipo dipendente o autonomo, nonché alle pensioni così come ai redditi di soci d’impresa.
Cambiano però gli importi. Ovviamente sono disponibili delle tabelle per capire quale siano le nuove detrazioni fiscali per categoria di reddito.
Proponiamo un esempio. Per quanto concerne i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15 mila euro, l’importo della detrazione è pari a 1.880, considerando che il minimo spettante non può risultare inferiore a 690 euro.
Oltre i 15 mila euro, si effettuano dei calcoli, che sono differenti a seconda che il reddito sia al massimo di 28 mila euro oppure superi questa soglia, per arrivare fino a 50 mila euro.
La nuova detrazione è di 1910 euro, importo che però è soggetto ad addizioni e moltiplicazioni, secondo le seguenti formule
- tra 15 mila e 28 mila euro: 1.910+1.190*(28.000-reddito)/(28.000-15.000)
- tra 28 mila e 50 mila euro: 1.910*(50.000-reddito)/(50.000-28.000)
Oltre la soglia di 50 mila euro di reddito annuo, non si ha diritto ad alcuna detrazione.
Come già sottolineato, si tratta di informazioni relative ai redditi da lavoro dipendente, qui riportate a titolo esemplificativo. Il metodo di calcolo rimane invariato per quanto riguarda i redditi da pensione e da lavoro autonomo ma cambiano gli importi della detrazione spettante.
In questi casi, per conoscere maggiori dettagli riguardo alla propria posizione di pensionato, lavoratore autonomo o libero professionista, è possibile richiedere una consulenza diretta a tale scopo.
Tra l’altro, le nuove detrazioni fiscali, al fine di evitare che si verifichino perdite a causa di questi cambi, prevedono anche ulteriori detrazioni per categoria. Queste ultime però sono relative a specifiche fasce di reddito all’interno di ciascuna categoria, che si tratti di lavoratori dipendenti, di autonomi o di tutti coloro che percepiscono un reddito da pensione.
Bonus Irpef: come cambia il trattamento integrativo
Il trattamento integrativo ovvero il bonus Irpef (comunemente conosciuto anche come ex Bonus Renzi) spetta a coloro che hanno un reddito annuo che non supera i 28 mila euro, in busta paga. Allo stato attuale invece, tale soglia si abbassa e possono beneficiare del contributo economico solo coloro che hanno un reddito non superiore a 15 mila euro.
L’ammontare del bonus Irpef è pari a 1.200 euro all’anno, quindi a 100 euro aggiuntivi al mese.
A ogni modo, è la stessa circolare delle Entrate a specificare che resta comunque la possibilità di attribuire il trattamento integrativo, ma solo al verificarsi di specifiche condizioni, anche a chi ha un reddito superiore a 15 mila euro ma pur sempre nel limite massimo di 28 mila euro.
Grazie ai simulatori di calcolo inoltre è possibile calcolare il risparmio per ogni categoria di lavoratore e di reddito. Il commercialista ha a disposizione questi strumenti ed è aggiornato su tutte le ultime novità, così da procedere senza errori.
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