Approvato in via definitiva al Senato, il Family Act è diventato legge lo scorso 6 aprile. Si tratta di un pacchetto di aiuti previsto per le famiglie, con un duplice scopo.

Da una parte, incentivare la natalità, contribuendo quindi, da un punto di vista economico, al sostentamento e alla crescita dei figli a carico. Dall’altra, favorire la conciliazione della vita professionale con quella privata, contribuendo quindi a raggiungere un punto di equilibrio, per quanto possibile, tra lavoro e famiglia (worklife balance).

Presentiamo qui di seguito i punti salienti della manovra, che rappresenta una vera e propria riforma strutturale, nell’ambito delle politiche a sostegno della famiglia in Italia.

Family Act 2022 da quando entra in vigore in Italia

Dall’approvazione in Senato, il 6 aprile 2022, alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il passo successivo, per l’entrata in vigore del Family Act, riguarda l’adozione di tutti i vari decreti attuativi, che stabiliranno sia le tempistiche che le modalità di attuazione dei vari provvedimenti da mettere in atto.

Era atteso da tempo, il Family Act e a oggi rappresenta una riforma organica che mancava nel panorama del welfare familiare italiano.  Senza dubbio, lo strumento più importante dell’intero pacchetto riguarda l’introduzione dell’assegno unico e universale, destinato per la prima volta a tutte le famiglie, senza alcuna distinzione.

Un bonifico mensile, commisurato al valore del proprio reddito Isee, che va a chi lavora e a chi è disoccupato, a chi ha un reddito basso a chi percepisce il reddito di cittadinanza e senza più fare differenza tra chi ha un contratto di lavoro dipendente (pubblico o privato che sia) e chi invece è titolare di una partita Iva.

Entrando in vigore il Family Act, si potrà beneficiare di diverse tipologie di aiuto, a favore di chi ha figli a carico, prevedendo ad esempio anche sussidi per l’acquisto dei testi scolastici, borse di studio, agevolazioni per le attività culturali e la pratica sportiva dei minori.

Family Act 2022 congedo parentale: novità

Al di là dell’assegno unico e universale, tra l’altro già operativo dallo scorso 1° marzo, la più grande novità presentata nel pacchetto di aiuti alle famiglie del Family Act riguarda la nuova regolamentazione dei congedi parentali.

Il Governo spinge al rafforzamento della paternità, in maniera tale da lasciare più spazio alla figura femminile, permettendole dunque di conciliare, in maniera più fattibile, gli impegni di lavoro con quelli inevitabili della cura dei figli.

Da questo momento in poi, sarà possibile usufruire del congedo parentale fino ai 14 anni di età del figlio. Questo è anche il nuovo limite da rispettare, nel concedere la possibilità di lavorare in smart working ai genitori con figli al di sotto di questa soglia anagrafica.

I permessi retributi saranno almeno di cinque ore, per chi ha necessità di accompagnare la moglie in gravidanza, per la visita ginecologica di controllo, così come per presentarsi ai colloqui scuola famiglia per i figli.

La precedenza va comunque alle famiglie monoparentali e l’altra novità di cui tener conto è che anche tutti coloro che lavorano in proprio possono usufruirne.

Family Act 2022: i 10 punti salienti

Ricapitolando, in fase conclusiva di questo articolo, ecco quali sono i dieci punti più importanti compresi all’interno della legge sul Family Act.

Nello specifico:

  • assegno unico. Si tratta di un accredito mensile, erogato dall’Inps, calcolato in base al proprio reddito Isee. Va da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro a figlio. Sono previste molteplici maggiorazioni, a seconda dei casi,k come ad esempio mamme under 21 o figli con handicap
  • congedi parentali. Come già evidenziato, le novità in merito sono rilevanti. In primo luogo, per quanto riguarda la fruizione più prolungata e la maggiore flessibilità per la paternità. In secondo luogo, perché ora tali congedi spettano anche a liberi professionisti e lavoratori autonomi
  • rette asili nido. Lo Stato prevede un rimborso per i genitori che hanno necessità di iscrivere il proprio figlio al nido. Si va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 3 mila
  • sussidio figli con disabilità. Non solo fisica, in quanto è previsto un contributo anche per chi manifesta disturbi dell’apprendimento
  • borse di studio, per la scuola secondaria, sia di primo grado che di secondo. Si va da un minimo di 250 euro a famiglia, a un massimo di 400 euro
  • incentivi all’occupazione femminile, specie nel Mezzogiorno. Previsti aiuti per i servizi domestici e l’assistenza a familiari non autonomi
  • agevolazioni per lo smart working, che ora si può condere fino ai 14 anni del figlio
  • contributo per affitto alle giovani coppie, in forma di detrazione fiscale, per invogliarli a formare una famiglia e andare a vivere da soli
  • aiuti fiscali agli studenti universitari fuori sede, in forma di detrazione fiscale sull’imponibile Irpef
  • detrazioni fiscali per l’acquisto di testi per l’Università.

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