Regime Forfettario

In cosa consiste la Contabilità Forfettaria?

Il nuovo regime forfettario, nato con la legge 190 del 2014 e modificato con il governo Conte è un regime fiscale a cui puoi aderire se stai per aprire una partita IVA, come libero professionista oppure come impresa commerciale (ditta individuale).

Il forfettario è un regime che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva del 15% da applicare non al reddito completo ma a una percentuale del reddito stesso, in base al proprio codice ATECO.

Quali sono i requisiti per poter accedere al Regime Forfettario?

Per accedere al regime forfettario non ci sono limiti di età, l’importante è non superare i 65.000 euro di ricavi annui e per ricavi annui si intendono quelli generati con la partita IVA e non altri redditi per esempio da lavoro dipendente o da altre rendite.

Il regime forfettario attuale presenta questi limiti all’ingresso:

  • Costi per beni strumentali oltre 20.000 euro;
  • Costi per lavoratori dipendenti o collaboratori oltre 20.000 euro lordi;
  • Eventuali redditi da lavoro dipendente o a progetto o da pensione oltre 30.000 euro annui lordi.

Cosa accade se si superano i limiti di fatturato annuo nel Regime Forfettario?

Se in corso d’anno superi il limite dei ricavi, puoi comunque continuare a usufruire di tutti i vantaggi del regime forfettario per l’anno in corso. Poi dal 1° gennaio dell’anno successivo, dovrai entrare nel regime semplificato. Il passaggio è automatico: non devi fare comunicazioni o variazioni di partita IVA all’Agenzia delle Entrate.

Quali sono i Libri obbligatori della Contabilità Forfettaria?

I contribuenti in regime forfetario: sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, fermo restando l’obbligo di tenere e conservare i registri previsti da disposizioni diverse da quelle tributarie. sono esclusi dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.

Come si emettono le fatture nel Regime Forfettario?

I contribuenti in regime forfetario: sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, fermo restando l’obbligo di tenere e conservare i registri previsti da disposizioni diverse da quelle tributarie. sono esclusi dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.

Quali sono i Libri obbligatori della Contabilità Forfettaria?

I contribuenti che operano all’interno del nuovo Regime Forfettario dovranno:

  • numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali;
  • certificare i corrispettivi.

In merito alla certificazione dei corrispettivi rimane quindi obbligatoria l’emissione (e la conservazione) della fattura (senza addebito dell’iva a titolo di rivalsa) o, per i soggetti esonerati, il rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale (salvo gli esoneri prima indicati di esonero dalla certificazione dei corrispettivi qualora svolgano le attività previste dall’art. 2 del d.P.R. 696/1996 (cessione di tabacchi, giornali, carburanti).

Posso detrarre le fatture di acquisto nel regime Forfettario?

Il Regime Forfettario non prevede la sottrazione dei costi da te effettivamente sostenuti per lo svolgimento della tua attività (come invece accade nel Regime Ordinario) in quanto il Regime Forfettario è caratterizzato dal coefficiente di redditività, ovvero prevede una semplice percentuale di spesa forfait.

Regime Semplificato

In cosa consiste la Contabilità Semplificata?

La contabilità semplificata è il regime fiscale ordinario per le imprese minori, che non hanno la possibilità di applicare regimi di vantaggio come il regime forfettario. Si tratta di un regime fiscale applicabile dalle persone fisiche (che esercitano attività di impresa o di lavoro autonomo), dalle società di persone (e assimilate) e dagli enti non commerciali.
L’applicazione del regime fiscale della contabilità semplificata si attiva per opzione o per comportamento concludente da parte del soggetto

Quali sono i requisiti per poter accedere al Regime Semplificato?

Per poter accedere a questo regime fiscale è necessario rispettare specifici limiti di fatturato annuo, differenziati a seconda dell’attività svolta (cessione di beni o prestazione di servizi).

I Limiti sono: Ricavi fino a 400.000 euro, se si tratta di un’impresa di servizi; ricavi fino a 700.000 euro, se si tratta di un’impresa che ha per oggetto altre attività.

Chi sono i soggetti che possono adottare il Regime Semplificata?

Le società di persone (s.n.c., s.a.s.), le società di fatto, enti non commerciali che esercitano un’attività commerciale in via non prevalente e i  professionisti e lavoratori autonomi.

Cosa accade se si superano i limiti di fatturato annuo nel Regime Semplificato

Se un’impresa supera i 400.000 euro di fatturato (impresa di servizi) oppure i 700.000 euro (impresa di altro tipo), allora deve passare dal regime semplificato a quello ordinario. È obbligata a passare al regime ordinario anche quando si trasforma in società di capitali, indipendentemente dal fatturato: il semplificato è infatti un regime previsto solo per le imprese minori (ditte individuali e società di persone).

L’impresa che entra in regime ordinario redige una situazione patrimoniale di partenza: ossia rappresenta attività e passività esistenti al 1° gennaio

Quali sono i Libri obbligatori della Contabilità Semplificata?

Il primo libro obbligatorio per la contabilità semplificata è il registro IVA acquisti. Su quest’ultimo andranno riportate tutte quante le fatture d’acquisto. Nel caso in cui non si tenga il registro dei beni ammortizzabili, andranno effettuate, sul registro IVA acquisti, anche le annotazioni inerenti a tali beni. È bene poi ricordare che sul registro IVA acquisti si devono anche registrare non soltanto le operazioni di acquisto sulle quali è prevista l’applicazione di questa tassa, ma anche tutte quelle che sono fuori campo IVA.

Il secondo libro obbligatorio per la contabilità semplificata è il registro IVA vendite. Su quest’ultimo andranno riportate le fatture di vendita. Nel caso in cui si sia un dettagliante o un assimilato, al posto del registro IVA vendite si dovrà tenere il registro corrispettivi.

Come si rilevano i ratei e risconti nella Contabilità Semplificata?

Il contribuente in regime semplificato, siccome opera secondo il principio per cassa, non deve più ricorrere alla tecnica di ratei e risconti per la determinazione del reddito. Ratei e risconti sono infatti tecniche da adoperare per la determinazione del reddito per competenza.

Un rateo per esempio misura un’uscita economica di competenza di quest’anno, ma il cui esborso reale avverrà nell’anno successivo. Nella contabilità semplificata questo costo si conteggia direttamente per cassa, quindi al momento dell’esborso effettivo.

Il “Criterio di cassa” si applica al Regime Semplificato?

Si. Una delle caratteristiche di questo regime fiscale è l’applicazione del criterio “di cassa” (al posto di quello di competenza, applicato fino al 2016), già previsto per gli esercenti arti e professioni. Sostanzialmente, le imprese hanno abbandonato l’adozione del principio di competenza, in favore dell’adozione del principio di cassa. In forza di tale criterio di determinazione del reddito, i componenti rilevanti concorrono alla formazione del reddito nel momento della loro manifestazione numeraria. Vale a dire al momento del loro:

  • Incasso (se positivi);
  • Pagamento (se negativi).

Nella Contabilità Semplificata va redatto l’inventario?

I contribuenti in contabilità semplificata sono tenuti a redigere l’inventario rimanenze (vedi Agenzia delle Entrate n. 11/E/2017). L’inventario è importante per due motivi precisi:

Si tratta di dati rilevanti per un’adeguata compilazione degli ISA (indicatori di affidabilità fiscale che sostituiscono gli studi di settore).

Tali dati sono necessari in caso di passaggio da regime semplificato a ordinario.

Esiste il vincolo triennale nel Regime Semplificato?

A differenza del passato, se un’azienda sceglie il regime semplificato, non è più obbligata a rimanerci per almeno tre anni (vincolo triennale). Come chiarito dalla Risoluzione n.64/E/2018 dell’Agenzia delle Entrate, se l’azienda possiede i requisiti per passare dal regime semplificato a quello forfettario, può farlo senza attendere alcun vincolo triennale.