Chi è proprietario di un immobile, eccezion fatta per quello adibito a prima casa -se non di lusso- è tenuto al pagamento di una tassa denominata Imu. Il calcolo Imu ad esempio avviene su una seconda casa, su un locale commerciale, un negozio o un terreno.
L’appuntamento per il pagamento dell’Imu si presenta due volte all’anno, a cadenza semestrale, nella fattispecie giugno e dicembre.
In questo articolo, illustriamo le modalità per il calcolo Imu, per effettuare il versamento, i consigli per non sbagliare e le esenzioni possibili.
Cos’è l’Imu
Imu è una sigla che sta per imposta municipale unica. Si tratta di un tributo diretto, previsto dal sistema tributario italiano, da applicare sul patrimonio immobiliare di un soggetto.
L’Imu è dovuta su seconde case, negozi, locali commerciali. Inoltre il calcolo Imu va effettuato anche su garage e box, se non risultano di pertinenza all’abitazione principale.
L’introduzione del pagamento dell’Imu è alquanto recente. Infatti risale al 2012, comprendendo nella fase iniziale della sua applicazione, anche la prima casa. Il calcolo Imu su quest’ultima è stato abolito nel 2013.
Il pagamento dell’Imu si è sempre mosso di pari passo con quello della Tasi
Il tributo per i servizi indivisibili è stato un tributo del sistema tributario italiano. Insieme con l’IMU e la tassa sui rifiuti, è una delle tre componenti dell’Imposta unica comunale.
La Legge di Bilancio 2020 l’ha abolita e di fatto, a partire da questo anno 2021, risulta accorpata all’Imu.
Imu quando si paga
La scadenza per il pagamento dell’Imu è fissata a due volte all’anno. Nello specifico, le date da segnare in agenda sono il 16 giugno e il 16 dicembre.
La prima corrisponde all’acconto Imu, mentre la seconda rappresenta il saldo di quanto dovuto nell’arco dell’anno. La somma da pagare si divide dunque al 50%, avendo la possibilità di versarla in due rate. Ciò non toglie tuttavia che sia possibile anche liquidare il tutto al 100%, in un unico pagamento (in questo caso, entro il 16 giugno).
Come si paga l’Imu? Per procedere con il versamento, è necessario predisporre il modello F24. Per ottenerlo, è possibile scegliere tra più opzioni:
- ritirare il prestampato presso lo sportello bancario o postale
- scaricare il modello online e stamparlo
- compilarlo direttamente online
- rivolgersi a un consulente fiscale o a un commercialista
Il pagamento con il modello cartaceo avviene in posta, banca o tabaccaio. Il modello compilato online si invia in maniera telematica, con addebito della somma su conto corrente. In caso di delega a un professionista, è invece quest’ultimo che si occupa di espletare la procedura.
Procedura calcolo Imu
Per procedere con il calcolo Imu, è necessario innanzitutto avere la base imponibile, alla quale poi applicare l’aliquota di riferimento.
Il metodo è lo stesso sia per il calcolo Imu seconda casa che per il calcolo imu locale commerciale.
Per calcolare in maniera corretta l’ammontare dell’imposta, bisogna avere a disposizione:
- il codice catastale del Comune di residenza
- la categoria e la rendita catastale dell’immobile
- la percentuale di possesso
- il periodo di possesso (data di acquisto)
- l’ aliquota IMU di acconto e saldo
- l’attestazione eventuale che si tratti di immobile storico oppure inagibile
Il commercialista procede dunque ad effettuare tutti i calcoli del caso.
Calcolo Imu: esenzioni
Come già sottolineato, sono esenti dal pagamento Imu, gli immobili adibiti a prima abitazione, a meno che non risultino essere di lusso ovvero accatastate in A/1, A/8 e A/9.
Non si procede col calcolo Imu neppure sulle pertinenze dell’abitazione principale, in categoria C/2, C/6 E C/7.
Inoltre non procedono con il versamento del tributo:
- cooperative edilizie
- alloggi sociali
- unico immobile posseduto da appartenenti a Forze Armate
- unica unità immobiliare di cittadini italiani residenti all’estero
nè terreni agricoli ubicati nei Comuni elencati nella Circolare n. 9 del Ministero delle Finanze datata 14 giugno 1993.
A oggi, in conseguenza alla crisi pandemica da Covid-19, sono esenti dal pagamento dell’Imu anche immobili colpiti da sisma, cinema, teatri e immobili sui quali grava lo sfratto per morosità (solo a uso abitativo).
Chi calcola l’Imu
Una volta predisposto il calcolo Imu per l’anno in corso, si deve porre attenzione semplicemente alla scadenza per il versamento del tributo. Infatti la somma va ripartita in due parti uguali e il pagamento di giugno risulta essere lo stesso a dicembre.
Va da sé però, che così non è se, nell’arco temporale di riferimento, intervengono dei cambiamenti. Se ad esempio, si acquista un nuovo immobile o se invece si decide di vendere. Inoltre, può verificarsi il caso in cui, a seguito dell’acquisto di immobile da adibire a prima abitazione, un deposito di categoria C/2, sul quale si procedeva con il calcolo Imu, diventa invece pertinenza e quindi si è esonerati dal versamento.
A ogni modo, i casi che possono occorrere sono numerosi e tra i più disparati. Motivo per cui, a fronte di cambiamenti nel patrimonio immobiliare, da un semestre all’altro, è bene ricorrere alla consulenza di un professionista del settore, così da avere la garanzia di non commettere errori nel calcolo Imu e nel relativo pagamento, in eccesso o in difetto.