È ufficialmente entrato in vigore il 1° luglio, l’assegno unico 2021 previsto dal Governo. Si tratta di un sostegno economico che riguarda tutti i nuclei familiari con minori a carico (solo in alcuni casi per gli under 21).
L’aiuto alla genitorialità si concretizza in un accredito mensile che arriva direttamente sul conto corrente dei genitori (o secondo altra modalità scelta). Sono previsti importi differenti a seconda della fascia di reddito nella quale si rientra, motivo per cui è necessario avere a portata di mano l’attestazione Isee in corso di validità, per poterlo ricevere.
È l’Istituto di Previdenza Sociale che ha diffuso, in un messaggio del 22 giugno 2021, le istruzioni su come fare per inoltrare le domande. Al momento si tratta di un’operazione ponte, come è stata definita, in quanto prevede l’agevolazione solo per titolari di partita Iva e incapienti, per poi estendere il beneficio anche ai lavoratori dipendenti (sia del settore privato che pubblico), a partire dal 1° gennaio 2022.
Vediamo nel dettaglio come richiedere l’assegno unico 2021 e quali sono le scadenze da rispettare, per non perdere neppure una mensilità.
Assegno unico 2021, a chi spetta?
Una misura di sostegno del reddito che mira a diventare un incentivo per la natalità. È questo l’assegno unico 2021, destinato a tutte le famiglie con figli (senza alcuna eccezione, motivo per cui viene definito anche universale).
È unico in quanto va a eliminare tutti i vari bonus o detrazioni previsti in Italia per chi ha figli a carico, come il bonus bebè ad esempio oppure gli assegni familiari dei lavoratori dipendenti.
I beneficiari dell’assegno unico 2021 sono tutti i genitori che risiedono in Italia, sia lavoratori (autonomi o dipendenti), sia disoccupati e/o percettori di reddito di cittadinanza.
Come richiedere l’assegno unico 2021
L’importo dell’assegno unico non è uguale per tutti. È necessario procedere a un calcolo per stabilirlo, prendendo come base di riferimento l’attestazione Isee relativa all’ultima dichiarazione dei redditi e in corso di validità (purché al di sotto dei 50 mila euro).
Sono previsti degli scaglioni che contemplano una riduzione dell’assegno, man mano che il reddito familiare aumenta.
L’indennità massima erogabile è di 167,50€ per primo e secondo figlio.
Trattandosi però di una misura a favore della natalità, gli importi salgono all’aumentare del numero dei figli, prevedendo il 30% in più a partire dal terzo figlio in poi. Per i figli disabili, l’assegno risulta maggiorato di 50 euro.
Assegno unico 2021: quando presentare domanda
Dal 1° luglio 2021 fino al 31 dicembre 2021: sono questi i termini utili per richiedere l’assegno unico.
La procedura è telematica e semplificata. Infatti è sufficiente recarsi sul portale dell’Inps inserendo solo codice fiscale e Iban, per poter inoltrare la domanda.
In alternativa, è il commercialista che può accedere al sistema informatico e richiedere l’assegno unico 2021 per il proprio assistito.
Nell’arco di questi sei mesi però è importante rispettare le scadenze previste per l’inoltro delle domande, rischiando altrimenti di perdere addirittura il beneficio.
Il Governo infatti ha concesso un arco temporale di tre mesi per poter preparare la documentazione e inviare la richiesta per il proprio nucleo familiare.
Fino al 30 settembre, tutte le richieste che arriveranno all’Inps riceveranno l’assegno unico relativo ai mesi di luglio, agosto e settembre, prevedendo quindi anche la retroattività.
A partire dal 1° ottobre, la situazione cambia. Infatti, chi presenterà la domanda dopo tale data, perderà gli importi dei tre mesi pregressi. L’accredito dell’assegno unico sul conto corrente inizierà a partire dal mese di presentazione della domanda, che a ogni modo deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre 2021.
Assegno unico 2021 genitori separati
Cosa succede se i genitori sono separati o divorziati? In questi casi, si sa, la disputa sulle risorse economiche è sempre molto accesa.
Il Governo ha previsto dunque la possibilità di ripartire l’importo in egual misura tra i due genitori. A patto ovviamente che vi sia affido congiunto, sia la madre che il padre riceveranno il 50% dell’assegno a cui hanno diritto, in accredito sul conto corrente.
Va da sé che in queste circostanze, bisogna presentare l’Isee di entrambi i genitori. È solo il genitore convivente col figlio o i figli però che può inoltrare la domanda all’Inps, aggiungendo la dicitura “componente aggregato al nucleo”.
Solo in questo modo l’Inps avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie per poter calcolare gli importi.
Se gli ex-coniugi raggiungono l’accordo, è possibile anche che sia il genitore convivente col figlio (o i figli) a ottenere il 100% della somma spettante.
Nulla di rilevante invece per quanto riguarda l’erogazione dell’assegno unico 2021 ai genitori conviventi e non sposati. Infatti l’aver contratto matrimonio non rientra tra i requisiti previsti per ottenere l’agevolazione.
Infine, anche nonni e tutori legali possono richiedere l’assegno unico 2021, a patto di dimostrare di essere in possesso di regolare provvedimento di affido del minore.
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