Nel momento in cui si decide di mettersi in proprio, sono due le strade che si profilano all’orizzonte: lavorare come libero professionista (o lavoratore autonomo) oppure aprire una società.

In ogni caso, è necessario aprire una partita Iva.

Ovviamente, è una scelta che dipende molto anche dal tipo di attività che si decide di intraprendere. In particolare, la forma societaria necessita di alcune accortezze per apertura e gestione, spesso articolate tanto da richiedere l’assistenza di un professionista come il dottore commercialista.

In questo articolo, approfondiamo gli aspetti legati all’apertura di una società, illustrando i pro e i contro, i rischi, differenze e costi delle diverse tipologie di società.

Perché aprire una società

Iniziamo con una precisazione. In Italia, le forme societarie si distinguono in società di persone e società di capitali. In base alle proprie esigenze, e per compiere una scelta informata e consapevole, è bene analizzare, con l’aiuto di un consulente, le differenze esistenti tra le due tipologie, ad esempio dal punto di vista di:

  • Convenienza economica
  • Responsabilità
  • Flessibilità
  • Obblighi fiscali

Alla base della scelta di costituire una società, c’è il principio secondo il quale “l’unione fa la forza”.

È ben evidente infatti che, nel momento in cui si decide di avviare un’attività imprenditoriale strutturata e che necessita del contributo di più soci (sia di capitali ma anche di risorse oppure di competenze tecniche specifiche), aprire una società è la scelta più logica da compiere.

Confermata l’idea dunque e la volontà di aprire una società, il passo successivo prevede di acquisire le informazioni necessarie per decidere se optare per una società di persone oppure di capitali.

Differenza tra società di persone e società di capitali

La differenza principale sta nella responsabilità da attribuire ai soci, in caso di fallimento.

Società di persone

La società di persone infatti si organizza sulla base delle competenze professionali e della forza lavoro dei soci che ne fanno parte. Le principali forme societarie sono:

  • Società semplice (S.s)
  • Società in nome collettivo (S.n.c)
  • Società in accomandita semplice (S.a.s)

A eccezione della S.a.s, i soci di una società di persone sono responsabili nei confronti dello Stato, in maniera illimitata e solidale.

Rispettivamente significa che devono corrispondere “di tasca propria” in caso di debiti da pagare, non solo personali ma anche contratti dagli altri soci.

In parole semplici, in caso di pignoramenti, sono a rischio sia il conto corrente che gli immobili di proprietà di ogni singolo socio.

Società di capitali

La società di capitali si basa per l’appunto sulla quota di capitale che ognuno mette a disposizione.

Troviamo società:

  • per azioni (S.p.A.)
  • a responsabilità limitata (S.r.l.)
  • a responsabilità limitata semplificata (s.r.l. o S.r.l.s.)
  • in accomandita per azioni (S.a.p.a.)

Le società di capitali sono le uniche ad avere personalità giuridica. Questo significa che non sono i singoli individui a essere responsabili in caso di inadempienze, bensì la società in quanto tale e in maniera limitata.

In questo caso infatti, volendo semplificare, ciò che è a rischio è “soltanto” quanto messo a disposizione in fase di costituzione della società.

Quando conviene aprire una società

Viene dunque da chiedersi: ma per quale motivo allora c’è chi apre una società di persone?

La risposta non può essere univoca, dovendo esaminare con attenzione caso per caso. In via generale però, possiamo affermare che senza dubbio la società di persone è più semplice da aprire, sostanzialmente senza esborso di denaro, molto più facile da gestire anche per quanto riguarda oneri, adempimenti, tenuta contabile.

Esiste poi una terza strada, che è quella che porta ad aprire una società unipersonale. In caso l’imprenditore non desideri unirsi ad altri soci, è la soluzione ideale, perché mette al riparo il patrimonio personale e familiare.

Cosa serve per aprire una società

L’iter burocratico standard per aprire una società prevede di:

  • aprire una partita IVA 
  • iscriversi al Registro delle Imprese
  • comunicare gli atti alla Camera di Commercio
  • inviare l’avviso di inizio attività al proprio comune 
  • aprire le posizioni Inps e Inail, in caso di dipendenti

Va da sé però che ogni tipologia di società necessita di procedure e requisiti diversi da soddisfare, non solo per quanto riguarda la forma ma anche in base all’attività imprenditoriale scelta, quindi al settore e al territorio in cui si opera.

A tal proposito è indispensabile prevedere una consulenza iniziale personalizzata, ad esempio per quanto riguarda le differenze presenti per aprire una società:

  • immobiliare
  • sportiva
  • di trasporti
  • di servizi
  • Srl
  • Srls
  • di consulenza
  • agricola
  • cooperativa

Cosa comporta aprire una società

Come abbiamo già sottolineato, aprire una società comporta delle responsabilità, conferendo a ciascun socio dei diritti e dei doveri ben delineati.

Ma aprire una società comporta anche dei costi. Ricordiamo che è indispensabile anche l’intervento di un notaio, oltre che prevedere le spese legate all’iter burocratico da espletare.

A parte i costi di avviamento (che variano anche in base al numero dei soci e alla complessità dello Statuto), nel business plan devono rientrare anche quelli legati alla gestione nel tempo dell’attività.

Il commercialista è in grado di presentare una panoramica di tutti i costi da sostenere, sia nel breve che nel medio-lungo termine.

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